Dieta Fodmap per Meteorismo e gonfiore addominale

Dieta Fodmap per Meteorismo e  gonfiore addominale. La dieta Fodmap è indicata soprattutto per chi soffre di colon irritabile (IBS), colite, disturbi caratterizzati da stipsi e diarrea alternate, gonfiore e dolore addominale, meteorismo, specie dopo i pasti. Di seguito troverete una piccola tabella dei “cibi Fodmap” consigliati e non….

Dieta Fodmap per Meteorismo e gonfiore addominale
Dieta Fodmap per Meteorismo e gonfiore addominale

Dai rimedi della nonna: Dieta Fodmap per Meteorismo e  gonfiore addominale

L’acronimo, Fodmap, prende origine dalle parole inglesi: fermentabili, oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, (“Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols” ), termine, coniato nel 2005, da un gruppo di ricercatori australiani.

La dieta a basso contenuto di Fodmap è il risultato di uno studio del dipartimento di Medicina della Monash University di Melbourne, in Australia e si basa sulla possibilità di ridurre i sintomi di alcuni disordini digestivi e di ottenere e mantenere un benessere intestinale, riducendo o eliminando alcuni alimenti contenenti carboidrati a catena corta. E’ una dieta che, si divide in tre fasi e dura in totale 6-8 settimane.

Ma che cosa sono i Fodmaps?

I fodmaps sono una serie di carboidrati a corta catena, che non vengono assorbiti o vengono assorbiti in maniera molto parziale dall’intestino tenue, sono capaci di richiamare e trattenere liquidi nell’intestino crasso, vengono fermentati rapidamente dai batteri intestinali, e quindi sono in grado di aumentare l’intensità dei sintomi tipici di alcuni disordini digestivi come la sindrome del colon irritabile (gas, distensione, flatulenza, crampi, diarrea) e le SIBO (small intestine bacteria overgrowth), Sindrome da sovracrescita batterica intestinale

Le cause, di questi sintomi, sono poco chiare e in alcuni casi, le misure dietetiche e le norme comportamentali, non sono di alcun aiuto per molti pazienti. Si parla, allora, di disturbi cronici o ricorrenti: diarrea o stitichezza, meteorismo, flatulenza, dolori addominali e gonfiore; presenti tutti o solo alcuni con intensità variabile e cambiare nel tempo.

Spesso questi disturbi compaiono subito dopo l’ingestione di alcuni cibi ed è per questo che tramite i test di intolleranze alimentari si va alla ricerca della soluzione: di una dieta basata su stretti regime alimentari di esclusione che, spesso non risolve i sintomi, o di uno specialista per un farmaco risolutivo del problema che non esiste.

La dieta Fondmap non “cura” la sindrome dell’intestino irritabile, ma rappresenta la possibilità di ridurre nettamente i sintomi. I carboidrati indicati nella Fodmap-Diet sono :

Oligosaccaridi (fruttani e galattani), Disaccaridi (Lattosio), Monosaccaridi (fruttosio) e Polioli o polialcoli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo). La teoria prevede che consumando alimenti ricchi di questi carboidrati si crei un importante quantità di gas intestinale con conseguente distensione addominale, gonfiore e mal di schiena. Quando, questo gas riesce ad essere espulso, non si creano problemi, ma quando il gas prodotto rimane all’interno, causa distensione dell’addome e provoca fastidiosi dolori.

Le persone, che, di solito riscontrano problemi con alimenti ad alto contenuto di Fodmap sono quelle che già soffrono di disturbi intestinali: colon irritabile, disbiosi, morbo di Chron, colite ulcerosa.

Per stabilire la tolleranza a questi componenti dietetici è necessario eliminare i cibi ad elevato contenuto di Fodmaps per 6-8 settimane e poi gradualmente reintrodurli per identificare il cibo a cui si è intolleranti:

1) Eliminare per 7-15 giorni i cibi ricchi di Fodmap: se i disturbi presenti sono legati a questi alimenti, in pochi giorni si noterà un miglioramento;

2) È consigliabile reintrodurre ogni cibo per 4 giorni con un periodo di pausa tra un cibo e l’altro. Il risultato sarà quello di capire quali cibi e in che quantità sono accettati dal nostro intestino, senza avere ulteriori disturbi intestinali.

3) Dopo la prima settimana di sospensione dovrebbe esserci un miglioramento della sintomatologia quando si reintroduce un alimento test se ricompaiono i sintomi non provare un altro alimento per 2 settimane.

4) Dopo circa 15 giorni è fondamentale reintrodurre gradualmente i cibi più ricchi di Fodmap, uno alla volta, tenere un diario alimentare su cui indicare i sintomi riscontrati: solo in questo modo si capirà qual è la soglia di tollerabilità.

Ecco una piccola tabella con i cibi che si possono consumare con una dieta a basso apporto di Fodmaps

tra questi vi sono anche prodotti come: il Tofu, e alcuni Dolcificanti: zucchero e tutti i dolcificanti che non finiscono per ol e Aspartame.

Ecco invece una piccola tabella di Cibi che non si possono consumare con una dieta a basso apporto di Fodmaps

tra questi vi sono anche i Polioli, contenuti nei: Dolcificanti che contengono sorbitolo, Mannitolo, Maltitolo, Xylitolo, Miele, Agave

Attenzione
Prima di iniziare qualunque percorso dietetico è fondamentale consultare sempre il proprio medico;
La dieta Fondmap non è una cura per la sindrome dell’intestino irritabile, bensì, rappresenta un modo per alleviarne i sintomi.

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