Tradizioni, superstizioni e credenze popolari sulla fortuna e sulla jella

Moltissime sono le tradizioni, le superstizioni e le credenze popolari, in fatto di jella e di fortuna, che agiscono in molti campi: sentimenti, quotidiano, animali, fiori, festività, matrimonio ecc. e diversi sono i comportamenti, i gesti e le scaramanzie adottati dalle persone, che inevitabilmente ne restano coinvolti, scopriamone qualcuno…
“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
Eduardo De Filippo”

Tradizioni, superstizioni e credenze popolari sulla fortuna e sulla jella
Tradizioni, superstizioni e credenze popolari sulla fortuna e sulla jella

Dai rimedi della nonna: Tradizioni, superstizioni e credenze popolari sulla fortuna e sulla  Jella

Le credenze e le superstizioni le troviamo in ogni cultura, vengono tramandate di generazione in generazione, sono difficili da spiegare ma anche risalirne le origini. Spesso, si vorrebbero ignorare ma inevitabilmente influenzano il modo di pensare e di agire delle persone coinvolte, soprattutto quando si parla di jella e di fortuna e in questi casi per tutelarsi al meglio, ci si affida a gesti scaramantici o ci si munisce di ogni genere di amuleti e talismani 

Non è possibile fare un elenco esaustivo di quali e quanti sono i gesti o le espressioni legate alla superstizione o alle credenze popolari, ci limitiamo a ricordare però quelli più comuni o più curiosi che accompagnano il fare quotidiano:

Gesti di buon augurio matrimonio 
La sposa deve indossare:
qualcosa di vecchio (le scarpe o un fazzoletto) simboleggia il passato che vi portate dentro, una ricchezza per il futuro.
una cosa nuova: simboleggia la nuova strada da intraprendere, il futuro di gioia.
una cosa prestata (una borsa o un gioiello): simbolo di vicinanza e supporto da parte delle persone più care nel momento del cambiamento.
una cosa regalata: a ricordare un’amica o un parente a cui siete affezionati che vi sta vicino.
una cosa blu (basta un nastro) colore della sincerità e della purezza, in tempi passati, era anche il colore degli abiti delle spose.
la sposa, una volta indossato il vestito al completo compreso di accessori, non può guardarsi allo specchio tranne nel caso in cui si sia levata un pezzo del vestito (scarpe, guanti, velo).
Lo sposo non deve vedere la sposa per nessuna ragione con l’abito da sposa a partire dalla mezzanotte del giorno precedente, ma meno persone lo vedono e meglio è.
Lo sposo deve avere, tre grani di sale nella tasca sinistra della giacca
Lo sposo deve prendere in braccio la sposa quando varcano per la prima volta insieme la soglia di casa.
Le fedi nuziali: queste non possono assolutamente cadere durante la cerimonia e se, malauguratamente lo fanno, allora a raccoglierle deve essere il prete o l’Ufficiale di Stato, gli unici in grado di eliminare il maleficio.
Per favorire la sorte, il matrimonio deve essere sempre celebrato prima del tramonto e ogni giorno della settimana ha un preciso significato:
Lunedì: favorisce la prosperità economica degli sposi
Martedì: favorisce la salute della coppia
Mercoledì: è favorevole in assoluto
Giovedì: neutro
Venerdì: menagramo
Sabato: neutro

Gesti di buon augurio a Capodanno

Vischio l’usanza di appendere del vischio sulla porta di casa, servirebbe a garantire pace e serenità all’interno della propria dimora, e risale ad antiche tradizioni celtiche.
Fuochi d’artificio: I botti di San Silvestro o ultimo dell’anno sono da sempre simbolo di gioia e felicità. Inventati in Cina, sono utilizzati per festeggiare eventi e ricorrenze, tra cui ovviamente anche l’arrivo del nuovo anno.
Melagrane: Simboleggiano la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne a Capodanno. Si narra che Proserpina, dopo aver addentato un frutto, sia stata condannata a passare il resto della vita nell’Ade.
Gettare roba vecchia e inutilizzata: l’ultimo dell’anno c’è l’usanza di gettare e distruggere qualsiasi oggetto che ricordi qualche cosa di negativo dell’anno trascorso, simboleggia il desiderio di scacciare le negatività, così come quello di sparare colpi d’arma da fuoco o fuochi d’artificio servirebbe a fare chiasso per allontanare gli spiriti maligni.
Mangiare lenticchie, uva o datteri la notte di San Silvestro, sembra che siano di buono auspicio e che portino ricchezza e prosperità. Lenticchie: l’usanza deriverebbe da un antico rito pagano secondo cui mangiare lenticchie l’ultimo dell’anno e il primo dell’anno porterebbe soldi e ricchezza. In più era tradizione regalare dei portamonete pieni di lenticchie come auspicio per i guadagni.
Indossare intimo rosso Si tratta di un’usanza diffusa in tutto il Mondo che risale all’antichità. Si dice che gli antichi romani per esorcizzare la paura indossavano sempre qualcosa di rosso, simbolo del sangue e della guerra. Oggi l’usanza è diventata segno di fortuna e benessere per l’anno nuovo.

Varie superstizioni e credenze

Anello
Porta fortuna mettere un anello con la pietra di nascita.Se la fede nuziale viene persa, per evitare che l’infelicità piombi sulla coppia, va riacquistata immediatamente un’altra vera che dovrà essere infilata all’anulare dal partner, come durante il rito nuziale.

Castagna d’India: Porta bene tenere in tasca una castagna d’India

Colore viola è considerato tabù per molti artisti, perché, nel medioevo, nel periodo della Quaresima (durante il quale i sacerdoti indossavano una stola viola), erano vietati gli spettacoli teatrali e, quindi, attori e saltimbanchi erano costretti ad un’inattività forzata

Forbici
Se cadono a terra, prima di raccoglierle, posatevi il piede sopra per annullare il cattivo presagio. Se cadendo, una delle lame si conficca nel terreno è presagio di morte (direi invece che è presagio di culo visto che non ti sono cadute su un piede!)
Portano, invece buono se tenute appese al muro.

Gallo Se canta prima di mezzanotte preannuncia cattivo tempo

Incrociare (qualcuno o qualcosa) come scarpe, posate o altri oggetti porta sfortuna, perchè, in epoca medioevale, erano considerate un’offesa alla Croce di Cristo.

Sale Anticamente era simbolo di amicizia, tanto è vero che si poneva una coppa di sale davanti ai commensali. Versare il sale porta sfortuna. Se viene rovesciato sulla tavola prendetene un po’ e lanciatelo dietro la spalla sinistra. Porta bene  tenere in tasca un pezzo di sale grosso

Scala Porta sventura passare sotto una scala. Se una nubile passa sotto una scala aperta o appoggiata al muro non si sposerà. Se inciampa, invece sui gradini di una scala, convolerà presto a nozze. Se si inciampa scendendo, è presagio di perdita di denaro.

Scopa Se con la scopa toccate i piedi di una nubile, questa non si sposerà. E’ segno infausto spazzare il pavimento prima dell’alba e dopo il tramonto.

Soldi Trovare una moneta porta fortuna: conservatela. Sono di felice augurio i soldi bucati, le monete coniate negli anni bisestili e quella vaticane che portano l’anno del Giubileo. Porta bene conservare 2 centesimi nel portafogli. Se a Natale o a fine anno ti pagano, devi dare almeno una monetina di resto, altrimenti niente soldi nell’anno nuovo.

Spilla Se ricevete in regalo una spilla, un temperino o qualsiasi oggetto appuntito, pungete con essi il vostro donatore, oppure regalategli una simbolica monetina. Se non lo fate, rischierete di troncare il rapporto di amicizia.

Spillo Se ne vedete uno per terra, raccoglietelo, la fortuna vi sorriderà per tutto il giorno. Non chinatevi però mai a raccogliere gli aghi, portano sfortuna.

Stelle cadenti Vederne cadere una è di buon auspicio, esprimete un desiderio

Porta male regalare ombrelli, spazzole e specchi

La sfortuna del 17. Il 17 è il giorno in cui nell’Antico Testamento, ed esattamente il 17 febbraio, vi fu il Diluvio Universale. Per i Pitagorici,  il 17 è un numero da evitare perché compreso tra il 16 ed il 18 che sono considerati dei numeri imperfetti. Nella cultura latina, il numero 17, era da ricercarsi in ambito bellico e precisamente si riferiva alla battaglia di Teutoburgo nella quale i romani, nel 9 D.C ,si scontrarono con i germani e le legioni sedici, diciassette e diciotto furono distrutte completamente. Da allora a quei numeri fu associata una grande sventura. Al tempo dei romani, invece, anagrammando il numero XVII in si otteneva la parola VIXI che significa “Vissi” ovvero “Sono morto”. Nella smorfia napoletana il numero 17 simboleggia la disgrazia .

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